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Software anti download, vince Youtube

Alcuni portali video gestiscono il flusso di dati tramite un player integrato nella pagina web che rende impossibile l'individuazione del file avi, mpg, flv, mov sul server.
Società che offrono questo servizio sono la Microsoft con Silverlight (moonlight per linux), la Brightcove od anche la Adobe con Flash Player.
Portali come quello di Mediaset usano la tecnologia Silverlight, Rai.Tv la Adobe.
Per questo motivo i classici software/estensioni di download non funzionano. La copia dei contenuti può essere fatta con un semplicissimo software di "video capturing" che registra frame per frame di quanto mostrato nell'area del video per poi ricompattarlo sotto un formato video ed allinearlo alla traccia audio (serve tuttavia un computer con maggiore capacità di calcolo e spazio sul disco fisso).
Questo dovrebbe permettere in teoria di diffondere flussi video nella sicurezza che non vengano copiati dai pirati del web, legarci la pubblicità e rendere un servizio gratuito agli internauti del tutto paragonabile al servizio televisivo che per anni ha intrattenuto gli italiani.
Tuttavia non sembra andare così come sperato.
Rai.Tv ha aperto il servizio live e visione on-demand gratuitamente con pubblicità dopo con anni di ritardo, e risulta al momento l'esperimento meglio riuscito con più seguito.
La7 offre un servizio in streaming in diretta e in differita di alcune trasmisioni con tecnologia Adobe in cui raraente vengono mostrate delle pubblicità.
Mediaset sembra ferma al palo con pochi contenuti gratuiti, la pesantezza di silverlight e sistemi con contenuti a pagamento che affasciano poco il pubblico.

Il vincitore è e rimane Youtube con milioni di utenti collegati ogni giorno, una società americana che sottrae spettatori alle società italiane e che permette il download dei contenuti in flv (convertibile in altri formati).
Ma a cosa serve scaricare i contenuti se rimangono disponibili sui server?



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